Barbara Abaterusso, l’arte per esorcizzare la paura o intrecciare il passato alla contemporaneità

“Durante il lockdown, cercavo una immagine che potesse fermare il tempo. Un piccolo oggetto d’arte capace di sublimare emozioni di quei giorni e offrirsi al mondo come simbolo di rinascita”

Barbara Abaterusso

C’è un pò dell’arte salentina e un po’ dell’aristocratico mondo veneziano nell’estetica dei lavori di Barbara Abaterusso, una designer che si lascia ispirare dal ricamo, che ha sempre praticato, fin da piccola. Nel suo atelier, nel cuore di Roma, ricerca accostamenti nuovi tra elementi e materiali. A guidare le sue sperimentazioni è il filo che trasforma in metallo attraverso processi alchemici, nell’arredo come nell’interior design prima ed oggi anche in gioielli basati su un concetto di “everyday luxury”, e in limited edition perché ogni oggetto non è ripetibile.

Quel primo punto dei lavori ad uncinetto, la catenella, è alla base di alcune sue creazioni che portano in sé la morbidezza del tessuto e la forza del metallo in forma di anelli o di charm che riprendono la bellezza antica del macramè. Ma la creatività è qualcosa che non conosce limiti e con coraggio, nel difficile periodo della pandemia, ha immaginato qualcosa di apotropaico, di esorcizzante.

“Durante il lockdown, cercavo una immagine che potesse fermare il tempo. Un piccolo oggetto d’arte capace di sublimare emozioni di quei giorni e offrirsi al mondo come simbolo di rinascita”. Ne è nato un gioiello, disponibile esclusivamente su richiesta, che ha fatto di quell’entità microscopica terribilmente paurosa e sconosciuta una nuova forma di luce e di speranza. È un pendente in argento nero, in bronzo oppure in oro, anche impreziosito da zaffiri, rubini e brillanti in alcune varianti.

www.barbaraabaterusso.com

 

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