
Aucella: “Scaramantica”, a tu per tu con la buona sorte
Corallo e argento come prezioso ponte tra tradizione e modernità

Qui si guarda al passato. È questa l’interessante novità su cui la Aucella lavora, e da sempre. Ebbene, sì, la tradizione ritorna prepotente in ogni sua creazione, ma ogni volta con un nuovo look, così che gli archetipi di quel rassicurante mondo antico, con grande protagonismo, diventano parte di un linguaggio universale, specchio di usanze che vale la pena custodire perché apprezzate oggi anche, o forse soprattutto, dalle giovani generazioni.

Ed ecco che il gobbo, le corna, la corona, il gufo, la maschera di Pulcinella… fanno subito narrazione. In fondo è sempre stato così. Tutto ritorna, purché rappresenti il presente.
Per l’azienda di Torre del Greco, l’edizione primaverile di Open al Centro Orafo Il Tarì è diventata l’occasione per presentare una Capsule dedicata alla sua terra, alle sue origini, un ideologico viaggio alla scoperta di storie, memorie, folclore, luoghi, colori e magia, quella che avvolge e che si racconta nei vicoli della vecchia Napoli, dove sacro e profano si fondono in simboli apotropaici che oggi Aucella ha racchiuso nella nuovissima linea tutta in argento: “Scaramantica”, interpretata sublimemente dal corallo (già di suo amuleto contro il male) e che i suoi maestri hanno modellato con moderna eleganza. Un fatto importante, mica tendenza! Soprattutto se si tiene conto a Napoli la Scaramanzia è una questione “reale”, comprovata, testata e avvalorata da quando, nel Settecento, all’archeologo Andrea De Jorio, ospite di Re Ferdinando IV di Borbone, fu attribuita la nomea di jettatore a seguito della morte del sovrano, avvenuta soltanto il giorno dopo il suo arrivo a corte. Circostanza non trascurabile.
Rifacendosi a questo aspetto della cultura partenopea, molto fermamente radicato nel tessuto urbano e di conseguenza nei comportamenti di vita, Aucella ha creato dettagli di stile (implicitamente ‘anti jella‘) che ha dedicato anche a quel pubblico maschile che ama accompagnarsi ad un lusso più disinvolto, proprio del gentiluomo napoletano. Per lui ciondoli, spille da giacca e sciccosi gemelli da polso, pure asimmetrici. Una mera esperienza da indossare.
Oltre a ciò, perché il valore, la qualità, l’esclusività e l’artigianalità siano comunicati nell’immediato, e con opportuna eccentricità, anche gli espositori sono stati appositamente disegnati come continuazione del mood.


In anteprima, Aucella presenterà ai visitatori la sua nuova creazione al Centro Orafo Il Tarì presso il proprio Showroom 106.
Aucella: “Scaramantica,” face to face with good fortune
Coral and silver, a precious bridge between tradition and modernity
Nothing is invented here, we look to the past. This is the interesting novelty Aucella has been working on, and always has. Well, yes, tradition comes back overbearingly in each of her creations, but each time with a new look, so that the archetypes of that reassuring ancient world, with great prominence, become part of a universal language, a mirror of customs that are worth preserving because they are appreciated today even, or perhaps especially, by the younger generations.
And so the hunchback, the horns, the crown, the owl, the Punchinello mask… they immediately make narrative. After all, it has always been that way. Everything comes back, as long as it represents the present.
Every year, for the Torre del Greco-based company, the spring edition of Open at the Centro Orafo Il Tarì is an opportunity to present a Capsule dedicated to its land, its origins, an ideological journey to discover stories, memories, folklore, places, colors and magic, the kind that envelops and is told in the alleys of old Naples, where sacred and profane merge into apotropaic symbols that Aucella has encapsulated in the brand new all-silver line: “Scaramantica,” sublimely interpreted by coral (already an amulet against evil in its own right) and which its masters have fashioned with modern elegance. An important fact, mica trend! In Naples, Scaramancy is a “real” issue, rooted in the urban fabric, proven, tested and corroborated since, in the eighteenth century, the archaeologist Andrea De Jorio, guest of King Ferdinand IV of Bourbon, was given the name of jester following the sovereign’s death, which occurred only the day after his arrival at court. Not an insignificant circumstance.
Details of style (secretly anti jella) also dedicated to the male audience that likes to go with the casual luxury, proper to the Neapolitan gentleman. For them he created pendants, jacket pins and cufflinks. A mere experience to wear.
In addition, so that value, quality, exclusivity and craftsmanship are communicated immediately with originality and professionalism, the displays are also specially designed.
As a preview, Aucella will present its new creature to visitors at Il Tarì Goldsmith Center at its Showroom 106.

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