Architetto, ideatrice e curatrice di Roma Jewerly Week: alla scoperta di Monica Cecchini
«Allestimenti, espositori, veste grafica e contenuti: sto… architettando tutto». Va di battuta, Monica Cecchini. È l’ideatrice e curatrice di Roma Jewelry Week, la terza edizione del gioiello contemporaneo – il tema sarà “Second Life” – che si svolgerà dal 6 al 15 ottobre. Non ha perso, però, il gusto, il piacere di fare l’architetto. Anzi, aggiunge: «Il mio impegno e le mie competenze tecnico-professionali si sposano perfettamente con il ruolo di creatrice della kermesse: si progetta anche quando si realizza un evento e resto architetto perché mi occupo anche dell’interior design». Al mondo del gioiello contemporaneo si è affacciata non solo per la grande passione ma anche dopo alcuni incontri professionali. «Grazie alla galleria d’arte che ho aperto al pubblico dal 2016, mi sono affascinata al gioiello contemporaneo – spiega Cecchini – Sono sempre stata attratta dal design, nel quale mi sono anche cimentata oltre venti anni fa, creando pendrive gioiello. Attraverso la galleria, ho poi conosciuto artisti».
RJW ha un grande obiettivo: «Abbiamo creato un evento culturale e siamo fortemente concentrati su questo obiettivo. Le nostre esposizioni restano tali e non c’è vendita. Il nostro evento è diffuso: esporremo in luoghi simbolo di Roma, al museo napoleonico e anche ai mercati di Traiano. Si tratta di mostre a tutti gli effetti, esporremo creazioni di maestri orafi. Si incontrano Roma e Valenza e nello specifico si incontrano il gioiello contemporaneo con la tradizione e l’identità che vogliamo far conoscere. Viene fuori, dunque, il perfetto connubio ma anche la valorizzazione del patrimonio artistico e storico e di quello immateriale. Mi sono avvicinata al gioiello contemporaneo perché è un insieme di tante cose: comunica progettualità, deve lasciare un messaggio, che può essere anche solo tecnico. Il gioiello contemporaneo deve essere riconosciuto come pezzo unico e con un valore legato alla manualità, ad un gioiello di ricerca».
Quali sono i margini di sviluppo di questo settore? «A mio avviso esponenziali – ci dice l’ideatrice e curatrice di Roma Jewelry Week – e il concetto di gioiello va anche reinterpretato. Quando si parla di gioiello, infatti, si spazia dall’alta gioielleria al gioiello di ricerca estremo». RJW ha curato molto anche l’aspetto formativo: «Quest’anno avremo quattro scuole al nostro fianco: a IED e Accademia Italiana si aggiungono una scuola che viene dalla Corea e un’altra dal Messico. In totale parteciperanno circa 200 ospiti».
Roma Jewelry Week presenta per la terza edizione anche il suo nuovo logo. Si tratta di un rebranding realizzato dagli studenti del Corso di specializzazione in Grafica dello IED Roma, coordinato da Francesco Giuliani, relatore del progetto di tesi, e da Barbara Brocchi, coordinatrice del Dipartimento di Design del Gioiello IED Roma. Con l’obiettivo di consolidare e ampliare le sinergie sul territorio, la RJW mostra il lavoro svolto e, in tale ottica, fino all’ì 11 luglio nella galleria Incinque Open Art Monti della Capitale, sono state esposte tutte le opere del Corso di Grafica dell’Istituto Europeo di Design. «Silvia Sicilia che ha curato il logo si è ispirata agli archi romani – spiega Monica Cecchini – ha sfruttato la rotondità del gioiello e la contemporaneità nel movimento delle lettere».
RJW 2023 presenterà tante novità, a cominciare dalla collaborazione con Homi Fashion&Jewels. Sarà premiato un artista selezionato tra i partecipanti al contest e avrà a propria disposizione uno spazio espositivo all’interno dell’evento che si terrà a Milano dal 16 al 19 febbraio 2024. Un’altra importante novità è il Premio I Daverio: sostiene e promuove l’eccellenza artistica nella manualità, esaltandone la creazione attraverso il gioiello scultura. Lo scopo è quello di raccontare la peculiarità dei Daverio, legata ad una profonda conoscenza dell’arte e delle tecniche di lavorazione dei metalli, fino alla creazione di manufatti scultorei. Spazio anche ad un riconoscimento destinato alla migliore comunicazione: è il Premio MissGiò di MissGiò Jewelry Blogger, al secolo Giorgia Zoppolato, psicologa del marketing, art director e set designer di fotografia del gioiello. Il Premio Elena Donati, artista e designer che opera a Milano, sarà assegnato ad una giovane designer. Infine la designer Rossella Ugolini dedicherà ad un giovane creativo, selezionato tra i partecipanti, una consulenza finalizzata alla produzione di una nuova collezione.
Architect, creator and curator of Roma Jewerly Week: discovering Monica Cecchini
Set-ups, displays, graphics and content: I’m… planning everything. She is joking, Monica Cecchini. She is the creator and curator of Roma Jewelry Week, the third edition of contemporary jewellery – the theme will be ‘Second Life’ – which will take place from 6 to 15 October. She has not, however, lost the taste, the pleasure of being an architect. On the contrary, she adds: “My commitment and my technical-professional skills go perfectly with the role of creator of the kermesse: you design even when you realise an event and I remain an architect because I also deal with interior design”. She approached the world of contemporary jewellery not only because of her great passion but also after some professional encounters. “Thanks to the art gallery that I opened to the public in 2016, I became fascinated by contemporary jewellery,” Cecchini explains. “I have always been attracted by design, in which I also ventured over twenty years ago, creating jewellery pendants. Through the gallery, I then got to know artists’.
JW has a big goal: ‘We have created a cultural event and we are strongly focused on this goal. Our exhibitions remain as such and there is no sale. Our event is diffuse: we will exhibit in symbolic places in Rome, at the Napoleonic museum and also at the markets of Trajan. These are exhibitions in their own right, we will exhibit creations by master goldsmiths. Rome and Valenza meet, and specifically contemporary jewellery meets the tradition and identity that we want to make known. Thus, the perfect combination comes out, but also the valorisation of the artistic and historical heritage and the intangible heritage. I approached contemporary jewellery because it is a combination of many things: it communicates design, it must leave a message, which can also be only technical. Contemporary jewellery must be recognised as a unique piece with a value linked to manual skills, to a piece of research’.
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