Alessi Domenico ogni collezione un nuovo importante capitolo
Ha un’identità primigenia: nel 1946 iniziava a tracciare la propria idea di catena, che non ha mai trasgredito – nata in Italia con un senso forte di innovazione e una grande vocazione internazionale – a cui nel tempo ha ritagliato il ruolo di gioiello.
È il primo marchio attivo registrato nel distretto di Vicenza e si potrebbe fare l’errore di pensarla un’azienda a conduzione familiare operativa sul proprio territorio, e invece, il nome di Alessi Domenico è emerso prepotentemente ed è cresciuto esponenzialmente anche all’estero – fu tra i primi a sbarcare negli Stati Uniti dimostrando da subito di fare sul serio imponendosi come unico marchio ‘conosciuto e riconosciuto’ – basti pensare che in America due catene su tre portavano la sua firma.
Da allora il piano di espansione, impegnato anche sul fronte della trasparenza e della sostenibilità, fila liscio come olio grazie allo spirito imprenditoriale di ben quattro generazioni dalle prospettive differenti, ma con decise competenze senza le quali niente di tutto questo sarebbe stato possibile. Innanzitutto, sperimentando nuove strade.
“Le esigenze dei tempi cambiano, ma indossare un gioiello rimane qualcosa di appagante, purché ci rappresenti senza farsi troppo notare, e una catena sembra essere la chiave di rottura per lasciarsi andare a questa suggestione, indipendentemente dal livello di preziosità che possiede”. È quanto promette Alice Alessi, nel management dell’azienda.
Con “Tempo”, sottile come un filo di emozione; “A1”, felice sodalizio con la modernità; e “Dinasty”, sotto il segno dell’aristocrazia, sarà ai più importanti eventi fieristici nazionali e internazionali del 2023.
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