Alessandro Fogazzi. Too Late, dall’orologio in silicone al design liquido

Realizziamo oggetti moda o di spirito grazie all’osservazione, ai viaggi e alla ricerca

Alessandro Fogazzi

In principio fu l’orologio in silicone, che ha oramai superato i 2 milioni di esemplari venduti. Poi sono arrivati portafogli, biciclette, cinture, bracciali, borse… e le collaborazioni con Andy e Milo Manara. Alessandro Fogazzi, “papà” di Too Late, racconta come ha preso forma il brand amatissimo da giovani di ogni età

Alessandro, come e quando nasce Too Late?
Il progetto si può considerare la fortunata conseguenza di un mio viaggio a New York, avvenuto nel 2007, durante il quale notai un’anteprima dell’orologio che ha segnato la nascita del brand. Al MoMa design store acquistai i primi esemplari di quel colorato ed eccentrico oggetto: un bracciale in silicone simile a quelli famosi in quegli anni per la lotta contro il cancro, contenente un orologio digitale. Fu talmente sottovalutato che i detentori stessi dei diritti mi concessero un’esclusiva preliminare per l’Italia.

Come andò a finire?
Lo migliorammo rendendolo subacqueo e più appetibile per il mercato. Con l’aggiunta di un innovativo packaging in vetro, chiamandolo Too Late, che già esprimeva irriverenza e ludicità, e grazie anche a un prezzo/posizionamento precedentemente inesistenti, ottenemmo un grandissimo successo nel giro di pochi mesi

Da cosa trae ispirazione per le collezioni?
L’azienda vanta numerosi e validissimi collaboratori e il lavoro creativo è diventato un lavoro di squadra. Posso dire che da buon collettivo sognatore, già il termine Collezioni “non ci piace”. Paghiamo spesso a caro prezzo il non seguire le tempistiche del mercato, la stagionalità. Seguiamo solo l’istinto creativo, con amore, dedizione e passione. Le idee? Henri Poincaré diceva che “La Creatività è unire elementi esistenti con nuove connessioni”: non siamo né ricercatori, né discepoli di Leonardo. Realizziamo oggetti moda o di spirito grazie all’osservazione, ai viaggi e alla ricerca.

Il target dei Too late followers?
Molto traversale. Vogliamo essere un’azienda giovane per i giovani, ma spesso piacciamo anche ai maturi o ai giovanissimi.

Il brand perfora anche all’estero?
L’Italia resta il Paese di maggior successo. Siamo (o siamo stati) presenti pressoché in tutto il mondo e i rapporti specie con Giappone, Europa orientale e Centro America sono ormai consolidati.

Cos’è 2L8 Lab?
Un’iniziativa nata per aprire le porte del mondo Too Late a creativi, designer e artisti che volessero collaborare con noi, proponendoci idee, progetti o sperimentazioni. Tra i frutti del “Lab”, le opere di artisti come Francesca Pasquali e prodotti come i 2L8 LAB Bracelet in tessuto elastico e Ping Pong, il bracciale tennis… per tutti.

E le collaborazioni con Andy e Manara come hanno preso forma?
Nel 2009 partecipai ad una mostra di Andy e m’innamorai di una sua opera che ritraeva Al Pacino con un vistoso orologio d’oro in primo piano. Ci conoscemmo e realizzò la stessa opera con un orologio Too Late verde acido al polso, così ci venne l’idea di realizzare una capsule collection di orologi che fossero vere e proprie opere d’arte, ma divulgative: fu un successone. Da lì a poco innumerevoli artisti si proposero per ripetere l’operazione e tra tutti scegliemmo Milo Manara: erotico, irriverente ed elegante al punto giusto.

Prossimi traguardi?
Nel breve periodo avremo la release di molti nuovi prodotti che spaziano dall’orologeria all’accessorio. Per il lungo termine, invece, vorremmo essere la prima azienda al mondo a vendere il “design liquido”, così magari tra qualche anno molti “scaricheranno” i nostri prodotti e se li produrranno direttamente a casa.

 

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