Adriano Franchi. Altaroma The New Wave
La manifestazione capitolina ha dato l’avvio a un nuovo, affascinante corso in cui convergono artigianalità della tradizione, innovazione e talento.
Ne abbiamo parlato con Adriano Franchi, direttore generale di altaroma
Da Altaromaltamoda ad Altaroma. Quali sono le tappe che hanno ‘liberato’ il progetto da un superato concetto di Couture per approdare a quello di Hub Creativo?
Grazie alla fiducia dei soci (Camera di Commercio, Regione, Comune e Città Metropolitana) Altaroma si è affermata come piattaforma di promozione di una moderna Couture che pone il design contemporaneo alla base dell’artigianato di lusso, intercettando una domanda attenta a qualità, manualità e creatività contemporanea.
Il consolidamento è stato favorito dal supporto del Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito di una strategia di riposizionamento e rafforzamento del sistema moda italiano, che ha assegnato a Roma un ruolo nello scouting di nuovi talenti, da sviluppare in modo sinergico con le altre fashion week italiane.
Un claim per definire la manifestazione oggi?
‘Scoprire, formare e promuovere i giovani creativi e manifatturieri, valorizzando il patrimonio artigianale della tradizione’. Altaroma è il principale hub di osservazione, selezione e promozione dei new talent della moda attraverso una manifestazione che celebra la creatività e il Made in Italy a tutto tondo, diventando più attraente verso interlocutori che fino a oggi avevano considerato Roma fuori dal ‘mainstream’ della moda e della creatività.
Cosa piace della formula attuale?
La sua natura volutamente ‘atipica’, sempre più votata a sperimentazione di linguaggi innovativi e a nuove modalità di rappresentazione della moda, consente di entrare in una dimensione più intima con prodotto e designer, per approfondire e toccare i segreti del saper fare. Accanto alle sfilate, viene offerta una rinnovata attenzione alla couture, non solo con fashion show, ma con progetti che svelano, in un intento formativo e celebrativo, segreti e tecniche che hanno reso grande il Made in Italy.
In cosa consiste il concorso ‘Who is on Next?’ Un consiglio a chi vuole iscriversi?
‘Who is on Next?’, in collaborazione con Vogue Italia, è un progetto di fashion scouting che seleziona nuove forme di creatività nel rispetto di una serie di parametri. Si tratta di piccoli brand che hanno già un’organizzazione produttiva tutta ‘Made in Italy’. A livello internazionale, è vista come piattaforma della new wave della moda italiana che la giuria valuta secondo alcuni criteri, la cui somma deve rispecchiare maturità stilistica, accuratezza di esecuzione, visione coerente e contemporanea.
Come interviene Altaroma a supporto di un designer per lo sviluppo del network distributivo?
Attraverso un’offerta di servizi, di comunicazione, di progetti, di relazioni che si traducono in contatti con quegli interlocutori di settore utili a creare occasioni di crescita imprenditoriale e commerciale. Con le sue due manifestazioni annuali, mette a disposizione strumenti e relazioni, supporta l’aggregazione, la promozione e la crescita di una vera e propria community di creativi. Il sostegno continua nel tempo, con la possibilità di presenza in successive manifestazioni e con opportunità messe a disposizione dai nostri partner, Yoox.com e Coin Excelsior. Inoltre, un’offerta di contenuti profilata sulla contemporaneità sta accrescendo anche la curiosità dei buyer.
Un’anticipazione per la prossima edizione di gennaio?
Altaroma Luglio 2016, con le tre sezioni Fashion Hub, Atelier e In Town, ha facilitato l’inquadramento delle diverse progettualità messe in campo. Il numero delle iniziative, dei designer e delle location ha dato vita a un evento fruibile anche ai non addetti ai lavori, con continui sconfinamenti tra storia e contemporaneità, arte e artigianato, moda e cultura.
Nella scorsa edizione il percorso si è dipanato, come un prezioso filo, nelle strade di Roma legando le memorie della tradizione al nuovo germogliare della creatività contemporanea. Luoghi remoti e trascurati hanno ripreso vita e un humus fecondo ha rigenerato lo spirito di atelier, botteghe artigiane ed esercizi commerciali in un’ottica di coinvolgimento e valorizzazione della città. ‘Giovani, Mestieri e Territorio’, sono le parole chiave che hanno identificato la manifestazione di luglio e, coerentemente con quanto previsto dal Piano, saranno le direttrici per la prossima edizione.
Moda, accessori e gioielli tra innovazione e tradizione. Quale elemento contribuisce a sostenere maggiormente la formula di Altaroma?
Non esiste un singolo elemento per ogni categoria, si tratta di un comune denominatore fatto di artigianalità e sperimentazione. Altaroma conferma la sua vocazione di tesoriere dell’heritage artigianale promuovendo e valorizzando uomini e mestieri. Una rielaborazione contemporanea della couture tradizionale che richiede la trasmissione dei saperi come argomento primario. In mancanza di un sistema di avvicinamento alle nuove generazioni, i segreti del mestiere rischiano di rimanere patrimonio inutilizzato. Anche questa è una mission di Altaroma.
Cosa manca ancora?
Altaroma continuerà a incrementare in quantità e qualità i progetti e i servizi offerti nell’ambito della manifestazione, con più spazi e contenitori, ampliando il numero di designer nazionali e internazionali ed estendendo il periodo di supporto agli stessi indirizzato.
Quali sono i designer nati con Altaroma e oggi established brand?
Altaroma è stata il trampolino di lancio per brand e designer come Aquilano Rimondi, Nicholas Kirkwood, Marco de Vincenzo, Giannico, Angelos Bratis, Paula Cademartori, MSGM by Massimo Giorgetti, Gabriele Colangelo, Arthur Arbesser, Piccione.Piccione, Daizy Shely, Stella Jean, Benedetta Bruzziches, L72 by Lee Wood. Designer con una propria visione creativa e oggi anche direttori creativi di grandi brand.
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