Adriana Del Duca, un estremo perfezionismo imprevedibile
Parla un linguaggio argomentativo ispirato da alcuni concetti relativi all’optical art
In Venezuela, la sua terra, ha assimilato esperienze nel campo artistico sviluppando interesse soprattutto per l’arte cinetica e l’arte ottica, ma è frequentando la scuola di teatro Paolo Grassi di Milano che “ha acquisito la capacità di concedersi alla creatività in maniera assoluta e pura”. Adriana del Duca si spende nella produzione di gioielli non tradizionali, anticonformisti, imprevedibili e, tra tradizione e innovazione, nel 2014 fonda Genos.
Ma nel 2018 dà come un nuovo inizio alla propria ricerca e Transparencia ne è un esempio, una collezione in plexiglass, carta, cartone pressato e metalli (rame, bronzo, argento e ottone) ispirata da alcuni concetti relativi all’optical art: le superfici lucide fanno da specchio restituendo le immagini adiacenti, la trasparenza del plexiglas crea una condivisione scenografica, sequenziale, instabile.
Per Kinetic Paper, invece, sfrutta alcuni degli aspetti sperimentati attraverso la tecnica Transparencia, un processo creativo che parte dalla scelta del non colore, bianco e nero, e introduce i concetti del pieno ed il vuoto. Dallo studio, inoltre, emerge la programmazione parametrica del suo design, uno dei principi che ha caratterizzato l’arte ottica o l’arte programmata.
Presenta un linguaggio argomentativo che opera su forme regolari che, ripetendosi ed annullandosi, creano strutture visive simmetriche ed opposte, architetture di estremo perfezionismo ma imprevedibili, da qui il particolare interesse, anche, estetico, che giustifica i vari premi ricevuti e le numerose mostre ed esposizioni a cui ha preso parte.
“Attualmente la mia ricerca è incentrata sull’applicazione di alcuni principi dell’arte programmata al design del gioiello. Con i miei recenti lavori Transparencia e Kinetic Paper cerco di offrire una lettura della realtà secondo una codifica. Non voglio emulare il mondo, vorrei darne un’interpretazione razionale attraverso la programmazione ed il calcolo, attraverso la geometria. Sono consapevole che questi concetti, anche se spesso ritenuti freddi, possano svegliare delle emozioni”
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