Un tempo c’era il traforo, sapientemente guidato dalle pazienti mani degli artigiani, capaci di trasformare lastre di metallo in gioielli. Oggi ci sono computer e macchine a taglio laser: il tempo di creare un disegno vettoriale, scegliere il materiale, premere invio… et voilà, il gioiello è servito.
Il taglio laser è la moderna trasposizione della tradizionale lavorazione a traforo attraverso tecnologie laser e sistemi a controllo numerico. La superficie da tagliare viene colpita da migliaia di impulsi laser in grado di scaldarla al punto da asportarne parti infinitesimali e quindi tagliarla. La velocità è tale per cui, pur surriscaldandosi, il materiale non si danneggia. L’azione del laser è controllata da un sistema ottico che traduce le matematiche da un modello bidimensionale realizzato con software di disegno vettoriale.
Se è vero che la lavorazione a traforo rimane una delle prerogative dell’oreficeria, dove è destinata a mantenere salda la sua posizione, basta dare un’occhiata in rete per accorgersi di come il taglio laser abbia riscosso successo soprattutto delle nuove generazioni di designer, che vedono in questa tecnologia la possibilità di avviare piccole autoproduzioni con costi limitati e muovere i primi passi nel mondo del gioiello.
L’ampia scelta di materiali che si possono tagliare, dalla carta ai tessuti, dalla plastica ai metalli preziosi, purché in spessori adeguati, offre possibilità d’espressione illimitate ed è un invito a pensare il gioiello in materiali diversi da quelli usuali. Anche uno dei limiti di lavorazione, la possibilità di effettuare il taglio laser solo su superfici piane poiché l’azione del raggio è efficace solo se proiettato perpendicolarmente ai piani da trattare, diventa una potenzialità da esplorare: ricreare la tridimensionalità attraverso il disegno è una sfida progettuale.
[caption id="attachment_27293" align="aligncenter" width="520" caption="TJEP, "Maxima & Willem-Alexander & diamonds - Tiara for the wedding of Maxima". Tiara in ottone placcata in argento e diamanti. 2002 "]

[caption id="attachment_27290" align="aligncenter" width="520" caption=" SARAH LOUISE KELLY PER SALOUKEE, Black Obverse collar della collezione “To Cherish”. collana in carta tagliata al laser e piegata a mano, rivetti, nastro in cotone organico"][/caption]
Di formazione tradizionale, Sarah Louise Kelly per anni ha usato la carta solo per fare prototipi dei suoi gioielli, ma proprio le qualità tattili di questo materiale l’hanno spinta a provare il taglio laser. Le sue creazioni, a marchio Saloukee, sono architetture da indossare, nate da tagli e piegature della carta resa rigida dall’uso di rivetti ed elementi d’argento che hanno la duplice funzione di sostegno e decorazione.
[caption id="attachment_27292" align="aligncenter" width="520" caption="NERVOUS SYSTEM, Radial II. collana in feltro tagliata al laser "][/caption]
Non tradiscono la provenienza scientifica neanche nel nome i fondatori dello studio Nervous System, Jessica Rosenkrantz e Jesse Louis-Rosenberg. Entrambi laureati al MIT di Boston, lei in architettura e biologia e lui in matematica, creano gioielli scrivendo algoritmi di generazione di pattern che poi vengono rielaborati al computer fino ad ottenere la forma voluta, e poi prodotti per sinterizzazione e taglio laser. Il sistema nervoso, le strutture cellulari, gli organismi naturali e la loro apparente casualità viene analizzata fino a sviscerarne il processo di sviluppo e poi resa affascinante tramite taglio laser su superfici diverse, dall’acciaio al feltro alla gomma. Per ogni collezione il duo mette in rete un’applicazione con cui noi comuni mortali negati per la matematica possiamo creare il nostro gioiello, che ci verrà prodotto e spedito. Sicuramente un approccio inconsueto al gioiello, e chi pensava che i cervelloni non avessero – a modo loro – fantasia, è costretto a ricredersi.
[caption id="attachment_27291" align="aligncenter" width="520" caption="TJEP, Bling Bling. pendente in acciaio placcato oro. 2004 "]



