Viene chiamata la “Sugar Generation” ed è il target su cui dovrebbe puntare il comparto del lusso. Emerge da una ricerca del Boston Consulting Group che individua le strategie giuste per non perdere terreno sul mercato cinese, mercato che si sta evolvendo velocemente tanto da fare temere un rallentamento. A meno che, sostiene la Boston Consulting Group, multinazionale di consulenza di management e uno dei leader mondiali nella consulenza strategica di business, i marchi non riescano a intercettare un consumatore più sofisticato, dai gusti specifici. La Sugar generation, appunto. “I gusti e i comportamenti della clientela cinese si stanno evolvendo più velocemente che in qualsiasi altra parte del mondo – ha dichiarato Nicolas Oudinot del Boston Consulting Group durante la quarta conferenza “Luxury Outlook” organizzata a Parigi dall’associazione dei professionisti del lusso e incentrata, quest’anno, sul lusso in Cina -. Mentre qualche anno fa si poteva facilmente tracciare un identikit del cliente cinese tipo (prevalentemente di sesso maschile e soprattutto motivato da una ricerca di status sociale più elevato), ora è ormai la classe media cinese benestante che sostiene la metà dell’economia del lusso locale. Domani, la Sugar Generation, emersa dalle secche della politica del figlio unico e rafforzata dai patrimoni un po’ più alti che in passato dei loro genitori, che ottengono ricavi annui di $ 20.000 in media, sarà complessivamente pari a un terzo delle famiglie cinesi”. Secondo le previsioni della società di consulenza aziendale, il numero degli appartenenti a questa nicchia di consumo raddoppierà entro il 2020 per raggiungere i 280 milioni, distribuiti in circa 100 città cinesi. Non basta il logo ad attirare la loro attenzione: sono utenti molto più consapevoli, già nati benestanti e più istruiti dei loro genitori sui valori legati al lusso. Anche perché sono maestri nel mixare prodotti di alta gamma con marchi più commerciali. “Questa nuova realtà esige strategie più mirate in termini di offerta e comunicazione”, ha avvertito Oudinot. E la sfida vera sembra essere questa, dal momento che in Cina l’idea di lusso e anche la parola che lo indica sono vietate dalla legge per motivi ideologici.]]>