Nei giorni in cui il prezzo dell’oro e dell’argento sui mercati finanziari sale nuovamente alle stelle (oggi sul massimo intraday di 1.418 dollari l’oncia e in media 1402,50-1403,50, a pochissimi dollari dal record storico – 1412,50 – segnato il 29 dicembre scorso, e il silver in fermento a 33,76 dollari, livelli che non si vedevano ormai da marzo del 1980), anche e soprattutto per il conflitto in Libia, il World Gold Council pubblica il suo report annuale sull’andamento del metallo giallo lungo l’arco del 2010.
Proprio gli investimenti hanno registrato il -2%, ma il 2010 resta comunque il secondo anno più alto mai registrato, con 1.333 tonnellate (equivalenti a 52 miliardi di dollari). L’aumento dei prezzi medi annuali è stata del 26%: in termini di valore, ciò ha determinato una domanda di gioielli annuale di 81 miliardi. In crescita anche la domanda di oro usato in tecnologia (+12%,4).
Inoltre, per la prima volta in 21 anni, le banche centrali hanno modificato la propria politica verso l’oro, registrando un saldo positivo tra acquisti e vendite di lingotti, diventando perciò acquirenti.
L’India è stato certamente il mercato più forte: il totale della domanda dei consumatori è stato di 963 tonnellate, con una crescita del 66% rispetto al 2009, e in gran parte c’è da “ringraziare” i gioielli. La Cina invece è stato il più forte sul mercato per la crescita della domanda di investimento (70% annuo). La domanda cinese dovrebbe continuare ad aumentare rapidamente nel corso del 2011 così come la domanda indiana di gioielli d’oro è destinata a rimanere forte.
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