Lanciate due iniziative: scambio culturale con il paese sudamericano e il lancio delle collezioni di “Gioielli made in Italy designed in China” in collaborazione con ICE

Artigiani vicentini alla conquista dell’estero: due le importanti partnership siglate in questi giorni, che guardano a mercati come il Perù e la Cina. In occasione dell’inaugurazione del Padiglione Perù alla Biennale Architettura di Venezia il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo, e Christian Malinverni, presidente Fondazione Villa Fabris di Thiene hanno incontrato il Ministro del Commercio Estero e Turismo peruviano, Magali Silva.
Obiettivo del colloquio era gettare le basi per uno scambio economico e commerciale tra il Vicentino e il Perù – che, stando ai dati, è uno dei mercati promettenti – soprattutto per quanto riguarda il know-how artigianale e, in particolare, nei comparti dell’oreficeria, ceramica e vetro. Dal 2003, infatti, il Pil del Paese è cresciuto dell’89%, dato in linea con lo sviluppo dei Paesi emergenti ma ben superiore a quello registrato dall’intera America Latina (49,9%). Negli ultimi cinque anni, inoltre, il Perù è cresciuto al ritmo di un tasso medio del 6,2%, più dell’America Latina (3,2%), più dei mercati emergenti e in via di sviluppo (5,4%) e certamente più dell’area euro. Un trend che pare destinato a non fermarsi: le previsioni per il biennio 2014/2015 stimano infatti un tasso di crescita medio annuo assestato al 5,7%.
“Sono molteplici le opportunità di collaborazione tra la nostra provincia e il Perù – ha detto Bonomo -. Il nostro tessuto di piccole imprese c’è, sia per quanto riguarda possibili accordi commerciali, sia per ciò che concerne tutti gli aspetti legati alla cooperazione e al turismo”. Il Perù inoltre, nel 2013, ha sottoscritto un Trattato di Libero Commercio con l’Unione Europea, che ha cancellato i dazi doganali, aumentando la capacità dell’interscambio commerciale. Già in quell’anno Vicenza risultava la seconda provincia in Italia (dietro solo a Milano) per esportazioni manifatturiere verso il Perù, per un valore complessivo di 35 milioni di euro (con una crescita rispetto al 2012 del 46,7%); dal 2011, inoltre, i prodotti “Made in Vicenza” hanno registrato un vertiginoso aumento del 139,1%.

In questo contesto è funzionale la partnership con il Centro formativo internazionale di Villa Fabris a Thiene: da qui l’idea di uno scambio, che prevede che giovani peruviani che si formino in Italia e maestri artigiani italiani che si rechino in Perù, tenuto conto che in quel Paese operano circa 250mila artigiani. “L’accordo con Confartigianato Vicenza – ha dichiarato il ministro Magali Silva – sarà una grande opportunità per proseguire in un’alleanza strategica per lo scambio di tecnologia e conoscenze professionali. Il Perù riceve, attraverso i prodotti delle imprese vicentine, un importante contributo nel trasferimento tecnologico, in particolare per macchinari e attrezzature: crediamo che anche settori come il tessile, o l’alimentare, o il turismo culturale, possano costituire una ulteriore area di sviluppo”.
In concomitanza con la firma del protocollo d’intesa per la cooperazione economico-imprenditoriale con Confartigianato Vicenza, verrà siglato infatti dal Ministero del Commercio e del Turismo del Perù anche un accordo per lo scambio di competenze e know-how con la Fondazione Villa Fabris, Centro Europeo per i mestieri del patrimonio con sede a Thiene. “In Perù ci sono circa 250.000 artigiani – ha dichiarato il ministro peruviano -, pertanto sono evidenti gli ampi margini di collaborazione nella formazione delle maestranze. L’Italia è un partner importante per l’elevata qualità negli standard dei prodotti finiti e l’esperienza di Villa Fabris e il suo know-how possono essere di grande importanza. Auspico quindi uno scambio a livello di artigiani e giovani peruviani che si formino in Italia e di imprenditori italiani che si rechino in Perù per conoscere tecniche di lavorazione complementari”.
“Il primo contatto con il consolato del Perù – ha spiegato Chirstian Malinverni, presidente della Fondazione Villa Fabris – è avvenuto al Fuori Salone del Mobile a Milano, qualche settimana fa. Annunciamo l’avvio di una importante collaborazione. Il 60% di loro è straniero e viene a Thiene per acquisire competenze e professionalità. Non è raro entrare nei nostri laboratori e sentir parlare tedesco, inglese, francese, ma anche russo o filippino. Siamo quindi pronti a studiare con il Ministro e il suo staff percorsi ad hoc per le esigenze della qualificazione degli imprenditori peruviani e ad accoglierli nei nostri corsi trimestrali fin da settembre”.

Oltre al Perù, l’orizzonte di Confartigianato si allarga anche verso la Cina, sesto mercato dell’export manifatturiero vicentino (per un ammontare di quasi 611 milioni di euro). Come annunciato a febbraio, gli artigiani hanno avviato con ITA (Italian Trade Agency, l’ex ICE) un progetto promozionale per il settore orafo avente proprio la Cina come Paese-obiettivo. Saranno messi in contatto designer cinesi in grado di reinterpretare gli stilemi tipici del gioiello tradizionale in chiave moderna, e piccole imprese produttrici italiane che si distinguono per creatività e capacità realizzative uniche. Il risultato di questa contaminazione sarà la realizzazione di nuove collezioni di “Gioielli Made in Italy – Designed in China” da presentare sul mercato asiatico.
La rete di attori coinvolti comprende anche Fiera Vicenza: dopo la prima fase di accoglienza dei designer cinesi, avvenuta a Vicenzaoro Spring, la delegazione tornerà alla fiera di settembre. Il partner cinese di questa alleanza è invece Guangzhou Design Week, ente specializzato nella gestione di eventi e manifestazioni fieristiche incentrate sul design con importanti collegamenti col mondo della distribuzione e del retail di gioielleria nel sud del Paese.
Il “trait d’union” tra partner italiani e la GDW è Virginia Busato, giovane professionista vicentina esperta di cultura e mercato cinesi. Il progetto ha avuto il suo lancio ufficiale anche in Cina, al China Cultural Expo di Shenzhen, importante polo produttivo e distributivo vicino a Hong Kong. Qui è stato infatti presentato il primo concorso tra top designer della gioielleria cinese: presenti a Shenzhen anche alcuni rappresentanti delle aziende italiane partecipanti al progetto, i quali hanno potuto incontrare distributori e buyer cinesi con cui impostare le strategie di commercializzazione delle nuove collezioni e verificare l’interesse a inserire in catalogo prodotti già esistenti.
La fase attualmente in corso vede la raccolta dei progetti sviluppati dai designer asiatici, tra i quali una giuria mista italo-cinese, in cui sarà presente anche Confartigianato, che individuerà i migliori dieci che si trasformeranno in collezioni realizzate dalle aziende italiane. L’intento è quello di presentare i gioielli durante la Guangzhou Design Week di dicembre e a VicenzaOro Winter 2015, avviando quindi la promozione delle collezioni sul mercato.
Vicenza è la prima provincia italiana per incidenza dell’export in Cina sul valore aggiunto (pari a 2,6%). Dal 2007 al 2013 le esportazioni dei prodotti vicentini verso quel mercato sono cresciute dell’80,9%. Tra i principali settori che “catturano” il cliente cinese ci sono i prodotti manifatturieri, tra cui spicca il comparto orafo (24,7%), seguono gli articoli in pelle (con il 22,8%, esclusi abbigliamento e simili), quindi macchinari e apparecchiature (22,3%).