Cameo Italiano lancia una nuova stagione del cameo

“… L’altro giorno, una bellissima mamma americana è entrata in negozio con le sue due figlie, 17 e 12 anni. Voleva acquistare un gioiello per sé ma, dopo aver indossato e provato di tutto, anche le sue ragazze hanno preteso un gioiello ciascuna, entusiaste”.

Gino Di Luca è un fiume in piena, quando gli si chiede della Cameo Italiano gli brillano gli occhi ed è difficile farsi spazio tra le sue parole. Il monomarca aperto appena sei mesi fa a Roma in via Crispi 113, visitato da turisti provenienti da ogni parte del mondo, dove è entrata anche la bellissima mamma americana, è una tappa (non un approdo) dello straordinario lavoro d’immagine messo a punto insieme al suo team di fiducia con l’obiettivo, raggiunto, di mostrare un profilo fresco, schietto e moderno del cameo, non più “caro ricordo” relegato in fondo a un cassetto ma gioiello d’attualità dirompente, ora sfoggiato anche da irriducibili teen e celebrity del piccolo e grande schermo.

Gino di Luca

Fondatore e proprietario del marchio, Gino Di Luca crede profondamente nel valore intrinseco del gioiello/cameo che, grazie anche alla dedizione della sua azienda, sta vivendo un momento di rinascita.

“Per dirne una: la fiera di Vicenza ci pone in bellavista all’ingresso, quasi come un biglietto da visita del nostro modo di rappresentare il prodotto Italia con un’esclusività, il cameo di conchiglia, che fa grande il nostro Paese e fa crescere noi. È un’arte che ci appartiene a pelle, intrisa di storia, pensiero e valori, oltre che di fatica fisica. Nei bellissimi 150 mq del nostro monomarca di Roma, americani, europei, filippini, malesi, cinesi, giapponesi, australiani toccano con mano e ammirano questa nostra irripetibile maestria artigiana. È un’emozione profonda”.

Cameo Italiano ha puntato molto anche sui giovani e i risultati cominciano a vedersi, c’è un’inversione di tendenza nel gusto e una parte sempre più cospicua di adolescenti mostra di snobbare influencer di turno preferendo ragionare e scegliere con la propria testa e secondo il proprio gusto.


“Però dipende dal contesto
– spiega Gino -, se la platea è quella dei social allora è più dura far convergere i ragazzi su certe scelte. In un negozio fisico, invece, come il monomarca di Roma, può accadere (e accade) che si rendano conto che certi valori hanno ben altre basi”.

A proposito di soddisfazioni, confermi che il marchio sta crescendo un po’ in tutto il mondo? Specie in Oriente, Cina in testa.
“Confermo, sia dal punto di vista del B2B che del B2C appena cominciato. Parliamo di questo nostro primo negozio, ma è in programma una futura apertura di un secondo punto vendita in una importante meta turistica italiana.
Gli asiatici sono particolarmente attratti dal nostro prodotto. Sul piano del B2B, in realtà si sta riprendendo quello che si era completamente fermato a febbraio del 2020. Col suo 27 % a fine 2019 la Cina ha rappresentato per noi il Paese estero con il maggior fatturato, un ottimo “assaggio” di quello che avrebbe potuto verificarsi da lì a breve, poi è intervenuta la pandemia. Adesso fortunatamente il trend ricomincia ad essere positivo e la Cina si conferma ancora una volta trainante. Contrariamente a quanto si possa credere, è una platea particolarmente attenta a certi contenuti”.


L’offerta di lavoro quindi è in crescita. Da che parte è possibile attingere mano d’opera all’altezza del prodotto?

“Devo ringraziare moltissimo il Direttore Generale di Oromare, Gennaro Mincione, molto attento a curare i contatti con la scuola di Torre del Greco e degli altri centri di formazione artistica artigianale, anche a Caserta. Sta facendo un lavoro straordinario. Abbiamo insegnanti formidabili e tra i loro allievi attingiamo regolarmente ogni anno mano d’opera specializzata. Faremo allo stesso modo fra pochi giorni, a fine esami orali, assumendo un altro paio di ragazzi che col tempo diventeranno i nostri futuri maestri artigiani”.

Probabilmente esiste un mercato della contraffazione anche nel vostro campo. Quanto può danneggiare l’arte di Torre del Greco e, se esiste, come lo si contrasta?
“La contraffazione esiste da sempre e dovunque. Però… Se abbiamo un contenuto forte, a prova di qualsiasi serialità, non c’è contraffazione che tenga, l’imitazione non potrà darci fastidio.
Mi spiego: ti rifilano un diamante taroccato, l’acquirente inesperto compra un bel pezzo di vetro e la frittata è fatta. Tutt’altra faccenda se quello che stai per acquistare è il prodotto uscito dalle mani di un artigiano con anni ed anni di scuola e di esperienza, c’è un filo invisibile che gli congiunge testa, cuore e mani e che alla fine svelerà tutta la sua capacità creativa, perfettamente leggibile in quello che fa. Chi riesce a riprodurre un manufatto con quelle stesse caratteristiche e con quella stessa anima, non è più un contraffattore ma un artigiano altrettanto in gamba. A quel punto lo prendo a lavorare con me”.

cameoitaliano.it


Cameo Italiano launches a new season of cameos, among the most sought-after jewels of the moment

Gino Di Luca is a river in flood, when you ask him about Cameo Italiano his eyes shine and it is difficult to make space between his words. The single-brand store opened just six months ago in Rome in via Crispi 113, visited by tourists from all over the world, where the beautiful American mother also entered, is a stage (not a landing place) in the extraordinary image work developed together with his trusted team with the objective, achieved, of showing a fresh, straightforward and modern profile of the cameo, no longer a ‘cherished memory’ relegated to the back of a drawer but a jewel of disruptive topicality, now also sported by die-hard teenagers and celebrities from the small and big screen.

Founder and owner of the brand, Gino Di Luca believes deeply in the intrinsic value of the jewel/cameo which, thanks also to the dedication of his company, is experiencing a renaissance.
“To give you an example: the Vicenza trade fair places us in good view at the entrance, almost like a business card of our way of representing the product Italy with an exclusivity, the shell cameo, that makes our country great and makes us grow. It is an art that belongs to us, imbued with history, thought and values, as well as physical effort. In the beautiful 150 square metres of our flagship store in Rome, Americans, Europeans, Filipinos, Malaysians, Chinese, Japanese and Australians touch and admire this unique craftsmanship of ours. It is a profound emotion”.

There is probably a counterfeit market in your field too. How much damage can it do to the art of Torre del Greco and, if it exists, how do you combat it?
“Counterfeiting has always and everywhere existed. But… If we have a strong content, which is proof of any seriality, there is no counterfeiting that can bother us.

Let me explain: they hand you a fake diamond, the inexperienced buyer buys a nice piece of glass and that’s it. It is quite another matter if what you are about to buy is the product that has come out of the hands of a craftsman with years and years of schooling and experience, there is an invisible thread that connects his head, heart and hands and that will eventually reveal all his creative ability, perfectly legible in what he does. Whoever manages to reproduce an artefact with those same characteristics and that same soul, is no longer a counterfeiter but an equally skilled craftsman. At that point I take him to work with me”.

1 Comment

  • Pasquale Ascione

    Grande Gino ci mette la faccia in questa bellissima intervista lui ha sempre creduto in quello che fa.
    Certo io sono un po di parte sono un incisiore di Cammei che ha lavorato per quasi 30 anni per la ditta Di Luca
    Gino ti auguro di realizzare ogni tuo desiderio

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