La Francia è insorta contro la multinazionale Mango per la sua linea di bijoux stile esclave. Il motivo? Le catene, che hanno sollevato l’indignazione generale, in primis quello del Consiglio rappresentativo delle associazioni nere di Francia (Cran) che ha apostrofato la collezione come prodotti della vergogna.
“La schiavitù non è fashion” recita una petizione dimenticando, forse, che la moda è un gioco, il più delle volte tanto superficiale da non sfiorare neppure la coscienza della gente. Un esempio è l’articolo dedicato alla gioielleria Memento Mori pubblicato sullo scorso numero di Preziosa Magazine in cui si parla di monili creati con innocenti animali imbalsamati al solo fine di impressionare. Questa atrocità è scivolata via come olio su vetro senza che l’indignazione facesse sentire la sua voce. E le pellicce? Un tempo era giustificato il loro utilizzo in quanto materia unica ed inimitabile per proteggersi dal freddo ma oggi che sono parte integrante di abiti, borse, scarpe e finanche di gioielli, chi si scandalizza più? Chi si dice sconcertato da questa pratica disumana? A tutti i costi vogliamo essere stravaganti e invece ci vestiamo di ridicolo e di orrore.
La moda va, viene e spessissimo ritorna anche quando dovrebbe essere messa al bando perché, pare, possiede un nullaosta inattaccabile.
L’abominio dello schiavismo non saremo mai capaci di riscattarlo, ma da qui ad ignorare la vivisezione imposta a creature ignare ci corre un treno carico di ipocrisia.
2 thoughts on “Quando la moda fa male”
L’utilizzo di poveri animali tanto per fare notizia e per farsi notare è da veri barbari, senza un briciolo di rispetto per chi non ha la forza e la possibilità di ribellarsi…è semplicemente da vigliacchi !!!!
Vergogna !!!
La moda viene imposta ma bisognerebbe avere il coraggio di dire no quando si deve.
Moda non è sempre sinonimo di bellezza, a volte come in questo caso è un delitto
i più sinceri saluti
Davide