Ai primi del Novecento Oreste Troso portava i suoi gioielli nelle dimore della nobiltà leccese; oggi i suoi eredi li fanno entrare nelle case attraverso la vendita online. Sono cambiati i tempi, insomma, ma non la filosofia della boutique fondata nel 1899 in via Augusto Imperatore, nel cuore della città pugliese da un ventenne appassionato ed esperto di oreficeria, che conquistò subito la fiducia della sua clientela; sia di chi varcava la soglia del negozio, che delle famiglie più in vista, che chiedevano di visionare nelle stanze dei loro palazzi i gioielli da regalare nelle occasioni importanti, come matrimoni o investiture a cariche pubbliche.
La vetrina storica della gioielleria
E il successo fu tale che nel 1937 la gioielleria si trasferì in un ambiente ancora più grande e centrale, sotto ai portici di piazza S. Oronzo, a due passi dal Duomo, dove le 12 vetrine ancor’oggi si affacciano sull’anfiteatro romano. Da questa posizione privilegiata la bottega è stata testimone dei cambiamenti che la città ha vissuto in oltre un secolo, passando attraverso la guerra, ma anche la ricostruzione e affrontando i mutamenti sociali del Novecento, che hanno spinto la famiglia ad ampliare l’offerta al di là di alta gioielleria, orologi e argenteria.
La gioielleria a piazza S.Oronzo con la vista dell’anfiteatro
Cambiamenti interpretati dalle successive generazioni: da quasi 60 anni, infatti, ad accogliere il clienti non c’è più il capostipite, ma il nipote Pino Molendini, subentrato nel 1959, insieme alla moglie Luisella. Accanto a loro da ormai tre decenni i due figli, Francesca e Gianluca, quest’ultimo con la moglie Alessandra, oltre a undici dipendenti.
Da sx in primo piano: Gianluca e la moglie Alessandra; Francesca; i genitori Luisella e Pino con lo staff
«Una ventina di anni fa – spiega Francesca – abbiamo aumentato lo spazio espositivo ed esteso la nostra offerta agli articoli da regalo. Oggi infatti, si vende molto anche al di fuori delle liste nozze, che comunque si fanno perché c’è ancora una cultura della tavola. Certo non sono più i tempi in cui le persone acquistavano posate d’oro».
La gioielleria di alta gamma, però, resta in primo piano, con marchi come Pasquale Bruni, Pomellato e Marco Bicego, Crivelli e Chantecler accanto a prodotti meno impegnativi. «Cerchiamo di rimanere ancorati al gioiello prezioso, anche se in questo campo il mercato è cambiato e abbiamo dovuto adeguarci, aggiungendo alternative più giovani. Ci teniamo alla gioielleria storica e continuiamo a proporre pezzi importanti, ma vogliamo venire incontro anche a chi ha esigenze diverse. Mentre, infatti, prima si acquistava solo il monile in oro, che restava per sempre, adesso la donna vuole qualcosa da cambiare e da abbinare e si è abbassata la cifra media, si fanno insomma più regali, che possono durare meno nel tempo, mentre quello impegnativo è legato a momenti come il matrimonio o la laurea».
Come nella gioielleria e nell’orologeria, anche nell’articolo da regalo la proposta è di alto livello, con Baccarat, Hermés, Lalique e Venini, e articoli firmati dai più prestigiosi designer, ai quali è dedicato un intero piano. Tutti prodotti che da un paio d’anni vengono proposti anche sul sito internet, la “tredicesima vetrina” della boutique, affacciata sul mondo.
«La scelta nasce da una riflessione fatta qualche tempo fa – continua Francesca – Se io acquistavo online, ad esempio, l’attrezzatura da tennis, perché non utilizzare la rete anche per vendere i nostri prodotti? Così siamo partiti con l’e-commerce, perché ormai la tendenza è quella. Il cliente ha a disposizione immediatamente il nostro assortimento, con consegna in 24 ore e servizio pre e post vendita, in modo da godere delle stesse attenzioni che vengono loro riservate in boutique e che da sempre ci contraddistinguono».
Ma il negozio virtuale non ha soppiantato quello fisico, anzi. «Oggi per un’attività il web è indispensabile e dà anche maggiore visibilità, non solo in ambito locale. Abbiamo clienti che acquistano da lontano e alcuni, quando sono venuti in Salento, sono passati a conoscerci. Il sito però è un aiuto anche per la clientela di qui, che arriva già con le idee chiare e ben informata, per questo è importante avere personale qualificato: ognuno dei nostri dipendenti è addetto ad un particolare settore, compreso un responsabile e-commerce, figura fondamentale per farlo funzionare bene». Se il negozio non può vivere senza sito, però è vero anche il contrario. «Il cliente – conclude Francesca -vuole sapere chi sei, chiama, magari viene da te e poi scrive la recensione. Il nostro impegno non cambia, ma ci siamo adeguati a un mondo diverso».