Corrado Facco. Fiera Vicenza hub internazionale per il mondo della gioielleria italiana

“Chi ha saputo innovare, investendo nel brand e affrontando i nuovi mercati, continuerà a realizzare risultati positivi”

La stagnazione del mercato, ma soprattutto le incertezze economiche e politiche minano la grande voglia di “fare” delle imprese italiane. Abbiamo provato ad analizzare i futuri scenari ma soprattutto le grandi sfide che ci aspettano con il direttore generale di fiera di Vicenza, Corrado Facco, osservatore attento e testimone dell’evoluzione della gioielleria italiana.

Il mercato italiano è in una fase di stagnazione. In base ai dati emersi nelle ultime settimane (calo del fatturato realizzato sul mercato interno: -14% nei primi 11 mesi dell’anno, distanza dai livelli pre-crisi, diminuzione della fiducia delle imprese etc.) e in base a ciò che le risulta dall’Osservatorio permanente di Fiera di Vicenza, quale può essere l’evoluzione futura del settore?
La stagnazione della domanda interna e il rallentamento della competitività dell’industria orafo-gioielliera italiana degli ultimi anni evidenziano un trend non positivo che interessa il settore da almeno 10 anni e che ha comportato un forte ridimensionamento del comparto.
Le imprese italiane si sono trovate ad affrontare da un lato una sempre più agguerrita concorrenza internazionale sui mercati esteri, spesso dovendo competere ad armi impari – pensiamo ad esempio al diverso trattamento dei dazi doganali – e, dall’altro, a doversi riallineare velocemente rispetto a un modello aziendale molto più moderno e strutturato: nuove esigenze della produzione, innovazione di processo e di prodotto, marketing e comunicazione, conoscenza dei mercati e delle loro regole.
Eppure la produzione italiana ha grandi tradizioni, per l’originalità e la fantasia dei designer; per l’eleganza e la varietà dei modelli; per l’accuratezza delle rifiniture assicurata dal saper fare dei nostri maestri artigiani.
Anche l’aggiornamento tecnologico è un altro punto di forza della gioielleria italiana. Le nuove soluzioni tecnologiche hanno interessato vari aspetti del processo produttivo e hanno generato una straordinaria evoluzione di nuovi macchinari e di nuove applicazioni apprezzati da tutto il mondo.
Sono convinto che chi ha saputo innovare, chi ha investito nello sviluppo dell’azienda, chi ha affrontato con consapevolezza i nuovi mercati, accettando il cambiamento e scardinando logiche organizzative che ormai appartengono al passato, continuerà a realizzare risultati positivi e ad alimentare il processo di innovazione e internazionalizzazione intrapresi. A livello mondiale, i mercati dove la gioielleria cresce anche a due cifre sono quelle macro-aree che beneficiano dello sviluppo economico complessivo di sistemi-Paese: l’India e la Cina in primis, che insieme agli Emirati Arabi, la Russia, il Brasile, gli Stati Uniti e la Turchia rappresentano la vera sfida dei prossimi anni.

Quali segmenti e tipi di prodotto possono guidare questa evoluzione?
Sicuramente la gioielleria che afferisce al segmento dell’alto di gamma, ma non solo.  Stiamo registrando infatti una forte domanda, in continua crescita, di collezioni anche unbranded ricercate, contemporanee nelle forme, molto curate nel dettaglio produttivo, in grado di soddisfare l’esigenza di novità che il consumatore globale ricerca nei punti vendita più evoluti. Naturalmente è poi necessario entrare nel merito di ciascun mercato perché il consumatore evoluto di Dubai può non essere lo stesso di Mumbai, così come il gusto degli americani diverge da quello di turchi e russi. Resta però inalterata la validità di una considerazione di fondo: il nostro Made in Italy, pur nella complessità del quadro nel quale si trova a dover competere, ha senz’altro molte opportunità di presidiare una fascia ampia di mercato che richiede qualità, stile, design e creatività che, peraltro, devono essere coniugate con una gestione aziendale snella, veloce, flessibile in grado di curare l’after sale.

Cosa sta facendo Fiera di Vicenza per aiutare il dettaglio italiano?
Fiera di Vicenza con VICENZAORO è il primo hub internazionale per il mondo della gioielleria in Italia ed è nel ranking delle prime tre manifestazioni a livello globale dedicate al settore. VICENZAORO espone la miglior gioielleria dei distretti orafi italiani ed una ampia selezione di produttori da oltre 32 paesi stranieri.
Questa grande e selezionatissima piattaforma rappresenta una garanzia per il dettagliante italiano, che alle edizioni di VICENZAORO in house può riassortire il proprio catalogo, aggiornarsi sulle novità, partecipare a qualificati incontri e workshop di aggiornamento; in questo contesto, la nostra collaborazione con FEDERPREZIOSI, sancita dall’accordo ufficiale firmato a settembre 2011, è molto positiva e permette di progettare e realizzare iniziative specifiche costruite proprio sulle istanza del dettaglio nazionale. Vorrei poi sottolineare la grande opportunità offerta dal grande lavoro di ricerca di TRENDVISION, Jewellery & Forecasting, l’Osservatorio indipendente di Fiera di Vicenza, vera e propria Authority a livello mondiale nel forecasting del gioiello, che studia e spiega le nuove macro tendenze in atto, informa sull’evoluzione del design, delle forme, dei materiali, dei colori e delle lavorazioni, con workshop dedicati proprio al retailing e la pubblicazione delle linee guida dei gioielli che diventeranno must have con 18/24 mesi di anticipo. Sul fronte dell’informazione e comunicazione, abbiamo recentemente rinnovato l’immagine grafica e l’editing della nostra linea editoriale per VIORO Magazine, la rivista che accompagna le nostre Mostre e che si può acquistare in edicola o in abbonamento, scaricabile da internet con app dedicate a smartphone e tablet. Un ulteriore importantissimo contributo è rappresentato dal nostro nuovo sistema di presenza sul web. Al sito aboutjewellery.com, aggiornato quotidianamente con le news di settore, si aggiunge ora il nuovo portale Vicenzaoro.com: una finestra puntuale e dettagliata sulle tante iniziative che Fiera di Vicenza dedica a questo mondo.

C’è in programma di allargare la fiera ai visitatori di altri settori attigui alla gioielleria?
Assistiamo continuamente a processi di contaminazione fra mondi attigui alla gioielleria come la moda, il design, l’accessorio e ben vengano iniziative di stimolo e crescita culturale del settore del gioiello. D’altronde, pensiamo a come stanno evolvendo i concept store e i portali più evoluti di vendita on-line, dove il gioiello vive e convive con altre gamme di prodotto. In ogni caso riteniamo che la contaminazione, che favoriamo, sia portatrice di innovazione e nuova linfa creativa ma debba essere contenuta in format dedicati ed equilibrati.

Si sta prendendo coscienza dei mutamenti del mercato?
Per Fiera di Vicenza sono al centro della propria azione. Non solo se ne prende coscienza ma si studiano, se ne analizzano le potenzialità attraverso sia TRENDVISION e quindi la rilevazione delle tendenze moda, sia attraverso i Rapporti che l’Università di Verona, sede di Vicenza, realizza per noi sulla Gold Industry e i relativi mercati, sia tramite la collaborazione con le più importanti Scuole di design, come ad esempio il Politecnico di Milano o l’FIT di New York.
La nostra Organizzazione si è dotata di nuove figure professionali che rispondono alla funzione di Business Development e approfondiscono direttamente le conoscenze con azioni continue di scouting per i primi contatti e la messa a punto di progetti di fattibilità.

Come può o deve evolversi il ruolo della fiera in questo scenario?
La Fiera estenderà ulteriormente il proprio ruolo di hub internazionale per il mondo della gioielleria: il nostro ruolo deve essere quello di piattaforma di scambi commerciali, ma anche culturali e informativi. Deve essere occasione di incontro ma anche di stimolo e luogo di informazione e di relazione. Deve essere fisicamente nel territorio ma al contempo nei grandi luoghi di aggregazione della community internazionale del gioiello creando la dinamica di un reciproco scambio. Deve essere etica e guardare alla correttezza e alla sostenibilità della filiera della gioielleria e farsi portatrice e interprete di messaggi con queste finalità.

Qual è secondo lei la definizione di un moderno ente fieristico?
Innanzitutto Fiera di Vicenza non è un Ente ma una società per azioni che ha come obiettivo il profitto in coerenza con la sua mission istituzionale per promuovere e favorire lo sviluppo del sistema economico territoriale e nazionale.
Ho già risposto a quello che è per noi la moderna definizione di Fiera, nell’identificarla con un hub internazionale. Fiera non come contenitore, ma produttore di contenuti. Aggiungo che questo nuovo modo di intendere le manifestazioni espositive, occasioni di incontro, confronto e informazione, non sarà appannaggio delle sole manifestazioni dedicate al gioiello; tutti gli Eventi di Fiera di Vicenza sono e saranno più ricchi di contenuti, piattaforme di relazioni a diversi livelli inerenti al tema e al settore di volta in volta oggetto della rassegna. E in questa direzione stiamo concependo altri eventi, rivolti ad ambiti molto vicini a quello della gioielleria, ai quali mettere a disposizione la nostra grande esperienza internazionale per svolgere un ruolo propositivo importante.

Come intende Fiera di Vicenza aiutare i produttori a collocarsi su nuovi mercati?
Con VICENZAORO Italian and European Club la nostra Organizzazione progetta e gestisce vere e proprie missioni internazionali. Accompagna, e quando dico accompagna intendo segue individualmente l’azienda nell’approccio ad uno specifico mercato risolvendo problemi logistici ed organizzativi, assistendo l’azienda nell’organizzazione del viaggio e del soggiorno, predisponendo gli allestimenti, sviluppando azioni di comunicazione e promozione, invitando e coinvolgendo i buyer di riferimento, creando gli eventi promozionali e collaterali. Nel 2013 abbiamo avviato una campagna di brand awareness sui mercati americani con un intenso calendario di incontri in concomitanza con eventi clou per la gioielleria dei quali il più significativo è il JCK di Las Vegas. Prossimamente sbarcheremo ad Hong Kong, dove in partnership con HONG KONG TRADE DEVELOPMENT COUNCIL e in collaborazione con ICE incontreremo la stampa e lanceremo TRENDVISION, con la presentazione ufficiale della prima edizione del TRENDBOOK in lingua cinese. Abbiamo studiato un format ad hoc – fatto da un mix di esposizione ed eventistica, con un catwalk show – grazie al quale saremo in grado di presentare la partecipazione ufficiale italiana, presente alla HKIJS, quale l’avanguardia di un comparto produttivo che di fatto lancia le tendenze a livello mondiale. A seguire, gestiremo per l’ottavo anno consecutivo la presenza italiana al JCK di Las Vegas, saremo presenti per la prima volta in veste ufficiale a Mumbai in India, che ricordo essere il primo mercato al mondo per i consumi di gioielleria e a Dubai dove saremo produttori di contenuti e di nuove proposte per la promozione della gioielleria italiana ed europea in occasione della Dubai International Jewellery Week in partnership con il Dubai World Trade Center.

Quale futuro vede per la gioielleria italiana?
Io sono molto fiducioso. Ho registrato forte determinazione da parte dei tanti imprenditori che si misurano tutti i giorni con il mercato globale: ho visto e sentito la volontà di reazione rispetto ad una congiuntura indubbiamente complicata. A VICENZAORO Winter 2013 abbiamo visto i nuovi investimenti, nuove logiche espositive, nuove scelte manageriali. Certo, i volumi del passato probabilmente non torneranno più, ma quella che stiamo vivendo, a mio parere, non è una situazione straordinaria, ma quello che talvolta chiamo la nuova normalità. E noi dobbiamo saperci interfacciare con essa. Per la gioielleria di qualità ci sarà sempre un mercato: l’idea di adornarsi per rendersi unici e per esprimere se stessi è universale anche se le diverse culture, gli stili di vita, le condizioni economiche sono in grado di modificare profondamente la domanda. Ecco l’importanza dell’evoluzione continua del prodotto, e della differenziazione delle proposte in ragione delle esigenze del mercato.
Fiera di Vicenza, consapevole della responsabilità che si è assunta, crede nel futuro della gioielleria italiana e per questo ha investito risorse, ha ideato nuovi progetti, ha messo a punto format esclusivi, iniziative culturali e formative. Emblematicamente, solo a titolo di esempio, ricordo qui il Next Jeneration Jewellery Talent Contest, Concorso internazionale annuale che VICENZAORO dedica ai giovani designer progettisti under 30, coinvolgendo il network più autorevole su scala globale delle Scuole e Università di design dedicate al gioiello. Vogliamo valorizzare i veri talenti giovanili perché siano loro i prossimi protagonisti delle nuove collezioni e poi naturalmente delle nostre Manifestazioni: in altre parole vogliamo essere la fiera del futuro del Made in Italy e del meglio della gioielleria mondiale.

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