Nuove community per agevolare al meglio il percorso di conoscenza e acquisto
Un nuovo concept espositivo, una struttura multimediale, un’esperienza interattiva: tutto questo è The Boutique Show, il lungimirante progetto di Fiera di Vicenza che da gennaio 2014 trasformerà la rassegna in un hub del futuro. Lo hanno presentato durante Vicenzaoro Winter il presidente Roberto Ditri e il direttore Corrado Facco: un’organizzazione globale con diramazioni in tutte le parti del mondo. Nuove infrastrutture e nuovi servizi attendono gli espositori e i visitatori della manifestazione veneta a partire dal prossimo gennaio: il successo è certo, perché le istanze coinvolte sono già state interpellate durante il work in progress che ha portato ad alzare il sipario sul progetto meno di un mese fa. Internet sarà il filo conduttore del nuovo concept che prevede anche una riorganizzazione degli spazi secondo le “community” degli espositori: i brand saranno accorpati per omogeneità sulla base di comuni valori di riferimento, posizionamento, tipologia di produzione. Sei i distretti principali: Icon, Creation e Look per la gioielleria; per le gemme i componenti preziosi lo spazio si chiamerà Essence; per il packaging e il visual merchandising Expression; infine, Evolution per la tecnologia applicata alla lavorazione dei metalli. I sei distretti saranno collegati tra loro da sentieri d’acquisto, “buying trails”, disegnati in base alle tendenze individuate dall’osservatorio TrendVision: gli operatori potranno rendere più omogenea e funzionale la loro visita a Fiera di Vicenza.
Da quanto tempo Fiera di Vicenza lavorava a questo progetto?
L’attività di programmazione ha sempre caratterizzato la mia maniera di intendere la direzione di un’azienda, così come il piano di potenziamento di Fiera di Vicenza FDV 2011/15, messo a punto da un team interno, lasciava intuire.
La sfida dei tempi, l’impegno economico che Fiera di Vicenza si è assunta con la riqualificazione del quartiere fieristico e la realizzazione di nuove importanti superfici espositive, di relazione, di servizio, hanno richiesto misure non più solamente correttive, ma altamente innovative e lungimiranti, per governare al meglio la grande potenzialità della nuova Fiera e per venire incontro alle richieste della domanda internazionale.
Siamo partiti più di un anno fa con il progetto The Boutique Show che è il risultato di un gruppo di lavoro misto – Fiera di Vicenza, Politecnico di Milano, TRENDVISION – e ha generato indagini qualitative e quantitative di approfondimento su pubblici target, operatori e buyers, e sui maggiori competitor internazionali.
Non si è trattato di risolvere momentanee difficoltà dovute a carenze di spazi, ma di individuare obiettivi nuovi, condivisi e compatibili e di concordare con le aziende partner, e con gli operatori e con i buyer le strade per raggiungerli.
Che costi ha avuto e avrà?
Il suo valore reale si espliciterà con l’applicazione del progetto stesso che prevede enormi e positive ripercussioni sulla funzionalità dell’intera piattaforma Fiera connessa fisicamente e virtualmente con la community del gioiello e sintonizzata con le esigenze della domanda internazionale.
Prima delle manifestazioni, espositori e buyers potranno organizzare al meglio il percorso di conoscenza e acquisto; durante le rassegne sarà facilitata la mobilità logistica e funzionale di aziende, operatori, trend setter, designer; dopo le manifestazioni sarà più facile il perfezionamento delle relazioni instaurate fra i diversi interlocutori.
Infine, il progetto, semplificando l’approccio alle visite e ai business meeting secondo criteri facili ed intuitivi potrà generare risparmi di tempo negli spostamenti, rappresentando, quindi, un altro valore incalcolabile nel miglioramento delle performance degli operatori.
Quale sarà il ruolo effettivo di internet e delle nuove tecnologie?
Oggi non esiste struttura efficiente che non sia connessa in maniera ottimale con i suoi partner rendendo facilmente e intuitivamente immediato lo scambio delle informazioni, siano esse dettagli logistici per favorire la mobilità e l’incontro, aggiornamenti tempestivi di cronaca o di programmi, documentazioni visive di prodotti, di processi, di eventi e documentazioni sonore, riproducendo messaggi o contenuti.
The Boutique Show trasformerà la più importante Fiera italiana della gioielleria nell’hub ultratecnologico e internazionale di domani. Una struttura multimediale, un’esperienza interattiva, un’organizzazione globale con diramazioni (virtuali e non) in tutte le parti del mondo.
Alla base, una comunicazione di tipo web 2.0 permetterà ad ogni visitatore di crearsi il proprio programma di business tenendo conto dei gusti, delle esigenze e dei trend del proprio mercato di riferimento.
Il nostro obiettivo è quello di mettere a disposizione della comunità internazionale del gioiello nuovi percorsi per liberare creatività, energie, metodi, strategie, processi al fine di instaurare una dinamica virtuosa fra le nostre aziende partner e le rispettive comunità e i mercati mondiali.
Chi effettuerà l’accomunamento delle aziende nelle nuove “community” espositive? È stato istituito un ufficio ad hoc?
L’organizzazione del nuovo quartiere espositivo è stata pensata tenendo conto di alcune linee guida: i vari brand presenti a VICENZAORO verranno organizzati in gruppi omogenei sulla base di comuni valori di riferimento, posizionamento, sistemi di organizzazione, tipologia di produzione e immagine complessiva.
L’intero layout sarà concepito come un sistema che comprende sei distretti principali: Icon, Creation e Look per la gioielleria; Essence per le gemme e i componenti preziosi; Expression per il packaging e il visual merchandising; Evolution per la tecnologia applicata alla lavorazione dei metalli preziosi.
Sicuramente si tratta di compiere un passaggio culturale, una riflessione comune Fiera-Aziende-Operatori sull’identità, i valori e il posizionamento auspicato dai protagonisti della Gioielleria italiana e mondiale, in base a criteri per lo più già condivisi in occasione della somministrazione delle survey effettuate nei mesi scorsi, con una serie di interviste e focus group. Le nostre ipotesi di lavoro sono state validate dagli espositori e buyers interpellati, confermando la bontà dei criteri adottati per la definizione delle tipologie di community.
Ovviamente, la nostra organizzazione commerciale, potenziata nell’organico e che ha avviato già da due anni un progetto di aggiornamento e qualificazione professionale, ha individuato un team di professionisti che hanno già cominciato, dopo la presentazione del 22 gennaio in Fiera, ad incontrare le aziende per gli approfondimenti e l‘adesione al nuovo format The Boutique Show.
Che ruolo ha l’osservatorio TRENDVISION in questo contesto?
L’Osservatorio TRENDVISION svolge autonomamente le proprie indagini e rilevazioni per la definizione delle tendenze del gioiello con un team dedicato e indipendente e cellule di rilevazione in tutto il mondo.
Individua le tendenze mondiali, classificando le tipologie di consumi di gioielli secondo criteri di appartenenza delle domande a specifiche categorie, che rispondono a gusti, abitudini, stili di vita e culture del consumatore finale.
Alla base dei raggruppamenti di The Boutique Show ci sono le rilevazioni di TRENDVISION che indicano i valori dei distretti di appartenenza, collegandoli con “buying trails” o “sentieri d’acquisto”, “direzioni” di gusto. Grazie alla logica dei distretti, gli espositori potranno essere trovati più efficacemente dai buyer e dai retailer in nome di un matching più efficiente e ottimizzato che il mercato globale invoca e i nuovi modelli di business esigono.
In che modo The Boutique Show potenzierà i rapporti con l’estero?
Non nascondiamo i disagi per operatori ed espositori ai quali Fiera di Vicenza ha dovuto porre rimedi temporanei negli ultimi anni. L’attuale struttura espositiva risente dell’anzianità delle architetture e della logistica di edifici accorpati in tempi successivi con soluzioni parziali.
Il nuovo quartiere fieristico emanciperà strutturalmente Fiera di Vicenza consentendo di raggiungere gli standard internazionali. Il valore aggiunto all’investimento immobiliare verrà dal progetto The Boutique Show che, con logistica intelligente, connessioni, servizi all’avanguardia, contenuti diffusi con sistemi multimediali, farà la differenza.
Il piano di internazionalizzazione e il network mondiale, che parallelamente Fiera di Vicenza ha portato avanti, alimenteranno i flussi internazionali; così come le attività di intelligence sviluppate nei principali mercati di riferimento per intercettare i buyer di quei paesi.
Ci si deve aspettare una fiera tutta nuova?
Sì una fiera nuova, nella struttura, nell’organizzazione, soprattutto nella maniera di pensare, di interagire, di essere. Perché il futuro è la dimensione che valorizzerà l’impegno di questi anni volto a cambiare pelle per vincere, con le aziende nostre partner, la sfida economica più difficile della storia recente dell’Italia e dell’Europa.