Faraone Mennella. L’arte di sorprendere

Amedeo Scognamiglio e Roberto Faraone Mennella sono partiti da Napoli e sono diventati una delle eccellenze mondiali

Roberto Faraone e Amedeo Scognamiglio

Erano partiti da Napoli, giovanissimi, con l’intento di sfondare, di conquistare il mercato della Big Apple, di diventare tappa obbligatoria per i newyorkesi. E invece sono andati oltre. Sono diventati una delle eccellenze mondiali, di quelle che segnano i tempi.

Questione di talento? Indubbiamente, un talento investigato quanto innato (da sei generazioni il corallo e il cammeo sono nella storia della famiglia di Amedeo Scognamiglio), ma la formula per fare di un’arte antica un’arte nuovissima l’hanno scoperta loro disegnando malie creative che rifiutano l’idealizzazione del passato, piuttosto lo squarciano per afferrarne il non praticato. Nelle creazioni di Amedeo Scognamiglio e Roberto Faraone Mennella la presenza materica fa sentire il suo peso attraverso i volumi, emerge nella forza emozionale dell’intensità cromatica, approda in un culto estetico che eterna ogni singola gemma.

Da ciascun gioiello traspare una purezza percepibile come stupefacente voce fuori dal coro, un lusso che percorre precise coordinate per arrivare dritto alla mente, prima ancora che agli occhi. Sono specchi in cui possono riflettersi forti personalità, gioielli che piacciono a tutte ma non sono per tutte (e questo la dice lunga).

Grande esclusa nelle loro vetrine l’ineleganza.

Collezione Couture. Archiduchessa

Amedeo, quali sono stati gli esordi?
Nel 2001 abbiamo fondato la società R.F.M.A.S., le nostre iniziali, con il desiderio di coniugare le nostre esperienze e aspirazioni (io lavoravo sin da ragazzino nell’azienda di famiglia, leader nella produzione di cammei e corallo a Torre del Greco; Roberto invece aveva appena terminato gli studi alla famosa università di NYC, la “Parsons School of Design” in un progetto di gioielleria contemporanea.

Come sono divisi i vostri ruoli?
Abbiamo cominciato senza risorse economiche o supporti esterni, facendo tutto, insieme, da soli. Quindi per molti anni abbiamo sempre condiviso qualsiasi aspetto aziendale, dal design al management. Oggi, dopo 16 anni, con un business geograficamente esteso (5 boutiques monomarca, tra NYC, Londra e Capri; e una distribuzione nei migliori grandi magazzini e concept stores nel mondo) abbiamo una organizzazione aziendale più strutturata, che ci permette di dedicare il nostro tempo quasi esclusivamente al Design e alla produzione, che è quello che ci rende più felici. Oggi, Roberto si dedica maggiormente all’Alta Gioielleria, che richiede grande talento creativo, conoscenza esperta di pietre preziose e diamanti, ed intuizione marketing; io invece, curo con maggiore attenzione il brand che porta il mio nome (entrambi i brands sono proprietà di RFMAS GROUP), per la specificità del prodotto, e per la passione personale e familiare per i cammei. Lo studio creativo resta comunque unico, diretto solo da noi due insieme.

Faraone Mennella oggi è uno dei marchi italiani della gioielleria più conosciuti ed apprezzati nel mondo del lusso, tra i grandi. Questo ci da’ grande soddisfazione. Nel 2006 abbiamo vinto il premio Rising Star Award del Fashion Group International per la categoria gioielli, mentre i vincitori nelle altre categorie erano nomi eccellenti come Thom Browne e Proenza Schouler. Nel 2017 siamo stati premiati da Vicenza Oro con il Premio Palladio per Best Italian Jewellery Designers. Un grande onore.

Collezione Couture. Azur

Siete stati i primi ad aver dato una nuova interpretazione del cammeo, come è nata questa idea?
Io ho vissuto e respirato la grande tradizione artistica del cammeo, a casa: la storia della mia famiglia è legata da 160 anni alla manifattura del cammeo, a Torre del Greco. A 14 anni ho imparato ad incidere cammei, nella maniera più classica. La vera evoluzione è avvenuta quando mi sono trasferito a NYC: la mia esperienza americana, la mia vita, questo nuovo percorso personale a NYC tra il mondo della moda e del lusso hanno influito su quello che è poi divenuto il brand “Amedeo” nel 2006, con l’apertura della prima boutique a Lexington Avenue. Non più “souvenir”, lontano dalla iconografia classica del cammeo “della nonna”: ma oggetto di desiderio, trasgressivo, inaspettato, ironico, anche sexy.

E così abbiamo conquistato donne che non avrebbero mai e poi mai indossato un cammeo classico, dalle “principesse” di Park Avenue, alle dive di Hollywood (Sarah Jessica Parker per prima, con Sex and the City nel 2002) fino a pop stars come Beyoncé e Rihanna, o campioni dello sport come Magic Johnson e Michael Jordan.

La vera rivoluzione è stata quella di non cambiare nulla della storia artigianale del cammeo, ma semplicemente riproporlo con occhi diversi, per conquistare le nuove generazioni. Oggi il marchio Amedeo è venduto, oltre che nei nostri negozi, nelle boutique più chic del mondo, e collezionato da donne sofisticatissime, come un oggetto di culto. Questa è la più grande soddisfazione!

Collezione Couture. Belgravia

Il punto di forza?
La nostra unione artistica: litighiamo sulle cose più piccole, come ragazzini: ma condividiamo lo stesso sogno da 16 anni, e la stessa identica idea del brand che vogliamo. Siamo artisticamente incorruttibili. Ci emozioniamo ancora quando un nuovo pezzo è finito, o quando incontriamo una donna per strada che indossa un nostro gioiello.

C’è un pezzo che meglio vi rappresenta?
Io credo che nonostante oggi la nostra Alta Gioielleria sia ciò che ci entusiasmi di più, la nostra prima collezione, Stella, di 16 anni fa è quello che ancora ci rende più fieri, e riconoscibili.

Collezione Stella

La sfida più significativa?
Riuscire ad aver creato un “brand” importante e riconosciuto nel mondo, da soli, senza nessun investimento esterno. Abbiamo rifiutato offerte importanti di famosi gruppi del lusso mondiale, pur di rimanere indipendenti e di nicchia.

Siete a Capri, New York, Londra, quando cambia la clientela cambiano anche le proposte?
No, assolutamente: noi proponiamo il nostro gusto, la nostra estetica creativa. Sempre e dovunque. Bisogna essere sempre se stessi per poter affermare un brand.

Quanto è importante l’e-commerce?
Molto importante anche se per la gioielleria è marginale: il gioiello è un sogno, che ha bisogno di essere vissuto. Il web ammazza quel sogno, quindi le boutiques resteranno fondamentali come esperienza.

Chi è la donna Faraone Mennella?
La donna Faraone Mennella è una signora raffinata, non influenzata dai trends, con un gusto sofisticato e grande conoscenza del gioiello. Conoscere il designer è per lei più importante del “brand” in sé.

Una sola parola per definire un gioiello Faraone Mennella
Chic.

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